Siti Scommesse Non AAMS 2024 🎖️
I siti scommesse non AAMS si sono resi protagonisti di una diffusione su larga scala negli ultimi anni. La possibilità di giocare come e quando si vuole costituisce un punto di forza, tipico di qualsiasi piattaforma di betting, con o senza licenza. Non sottostare alla regolamentazione dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (oggi ADM, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) conferisce, però, una marcia aggiuntiva. A patto di scegliere le realtà affidabili, il servizio sarà di prima qualità, di grado superiore. Perché nelle varie direttive emanate, il legislatore italiano ha usato un approccio severo anche per questioni senza nessuna pertinenza con la sicurezza.
Di questo e molto altro avremo tempo e modo di parlarne in una panoramica completa sui siti scommesse non AAMS. In prima battuta andremo a esaminare l’evoluzione della disciplina nei confini italiani. Analizzeremo le tappe decisive nell’evoluzione della normativa lungo lo Stivale. Inoltre, cercheremo di tracciare un profilo dello scommettitore medio. Quali saranno le sue abitudini più consolidate? Il settore può considerarsi in buona salute oggigiorno? A questo cercheremo di dare una risposta sulla base dei dati in nostro possesso. In secondo luogo, passeremo al vaglio i pro e i contro i siti di scommesse non AAMS. Senza troppi fronzoli, andremo a studiare materia in modo dettagliato.
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📌 Siti scommesse non AAMS: pregiudizi da sfatare
Purtroppo, ancora oggi permane dello scetticismo da chi ha scarsa dimestichezza in materia. I player occasionali (e un po’ “vecchia scuola”’…) credono sia tassativa l’autorizzazione dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato. In realtà così non è e lo spiegheremo in maniera accurata.
Spesso dietro il mancato “bollino di qualità” c’è una precisa strategia commerciale. Avere un esborso economico meno cospicuo da sostenere permette di muoversi in maggiore libertà, applicando delle politiche aggressive. Si conquisterà la clientela mediante delle manovre condizioni insostenibili con il costo della licenza del tricolore. Infine, tireremo le conclusioni, dando una risposta alle domande più ricorrenti che assillano gli appassionati.
📌 Il gioco in Italia
Scommettere sugli eventi sportivi era già una pratica consolidata ai fasti dell’Antica Roma, importata dai Greci. Difatti, il popolo ellenico amava puntare denaro sugli atleti preferiti in occasione di gare o giochi, ad esempio nelle “loro” Olimpiadi. A Roma tenevano banco le lotte tra i gladiatori e le corse dei carri. Ma per come concepiamo il gioco a premi legale oggi, occorre attendere il 1946, con l’avvento del Totocalcio. Il concorso consisteva nell’indovinare l’esito finale di 12 partite definite dal gestore.
Quattro anni più avanti si stabilì di aggiungere un ulteriore match: nacque il mito del “13”, sogno di tanti italiani, che speravano di cambiare vita. Nel 2003 la schedina è passata a 14 incontri, poi riportati a 13 nel 2021.
Una data cruciale nel processo evolutivo fu il 2 giugno 1998: attraverso il DM n. 174, il legislatore regolamentò il settore. Tutto ciò proprio in prossimità dei Campionati del Mondo di calcio, che si sarebbero tenuti in Francia. Per effettuare delle puntate si andava nelle agenzie abilitate. Da lì in avanti il betting nella penisola crebbe a dismisura. Questo per via delle grosse cifre raccolte e il graduale disinteresse nei confronti delle vecchie formule, che ormai davano l’impressione di essere superate. Sebbene il Totocalcio esista tuttora, non ha certamente lo stesso fascino del passato, relegato a una piccola nicchia.
Con il nuovo millennio gli allibratori aumentarono il proprio raggio d’azione, favoriti dalle innovazioni tecnologiche e dal normatore. A tal proposito, è impossibile non menzionare il Decreto Direttoriale n. 128/2002. Da qui gli operatori della filiera ebbero modo di raccogliere giocate pure al telefono e, soprattutto, via web. I bookmaker lungimiranti ne compresero in anticipo la portata, davvero epocale e aprirono le prime piattaforme online. L’industria avrebbe cambiato definitivamente volto, per un giro d’affari senza precedenti.
La possibilità di fare presa su un pubblico quanto più ampio, spinse i diversi operatori della filiera a stringere numerosi accordi di sponsorizzazione con le stesse squadre. Essendo il calcio lo sport numero uno dello Stivale, fioccarono proposte da favola ai club, da cui la formazione di longevi sodalizi.
Nel 2018, l’allora governo formato da Movimento 5 Stelle e Lega, ha stabilito di porre un freno al fenomeno. L’esecutivo ha proibito categoricamente a bookie e casinò online qualsiasi forma di pubblicità, diretta o indiretta. Entrato in vigore nel 2019, il Decreto Dignità ha messo fine alla possibilità di stringere cooperazioni di questo tipo.
Per ovviare a ciò, le società italiane hanno pensato a formule alternative, nel rispetto delle leggi. La soluzione più fantasiosa è rappresentata dal lancio di siti di news sportive che, in maniera piuttosto evidente, riprendono il nome della piattaforma di gioco.
Nel 2021 il gioco legale ha raccolto 99,4 miliardi di euro. Dell’ammontare globale, il 12 per cento riguarda le scommesse sportive, pari a 11,7 miliardi di euro. È quanto emerge dal rapporto stilato dall’Osservatorio sullo Sport System presentato al Coni, pubblicato nel marzo 2023. Uno studio basato sulla necessità espressa dalla Commissione Ue di conoscere la dimensione economica di ogni componente dello sport nei suoi Stati membri.
Il 68 per cento delle puntate complessive viene effettuato online, contro il 32 per cento offline. Il 71 per cento fa riferimento al calcio, di gran lunga lo sport più gettonato. In seconda posizione figura il tennis, con il 12 per cento, davanti al basket, con l’8 per cento. Quarto il volley con il 6 per cento. Il 2 per cento attiene all’hockey, mentre il restante 2 per cento rientra sotto la voce “Altro”.
Durante il 2020 la cifra complessiva del gioco legale è diminuita del 20 per cento in confronto al 2019. Meno accentuata l’influenza sulle scommesse sportive (meno 12 per cento), sostenuto dall’effetto parzialmente compensativo del canale online (più 9 per cento). Le previsioni indicano una ripresa del betting che determinerà un’incidenza sul gioco legale addirittura superiore alla quota 2019. L’impatto sul Pil del 2020 corrisponde allo 0,35 per cento, valore confermato anche per il 2021. Una flessione in confronto allo 0,38 per cento del 2019, quando rappresentava il 13 per cento dell’intero comparto. In merito al gettito erariale sulle scommesse sportive, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione ha incassato 348 milioni di euro (dati aggiornati al 2019).
Come già detto in precedenza, l’industria del betting sottostà nei confini italiani alle direttive dell’ADM. L’ente, acronimo di Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ex AAMS, assolve al compito di garantire il corretto svolgimento del servizio da parte degli operatori della filiera. È di sua competenza stabilire se le compagnie reclamanti la licenza di gioco osservino o meno i requisiti. Per essere abilitati l’organo richiede l’invio dell’intera documentazione. Altrettanto rilevante è la corresponsione di una quota, che di fatto è il costo della licenza.
In parallelo, il comparto del betting online annovera oggi pure dei portali di scommesse non AAMS. Al di là di quanto qualcuna possa credere, tante compagnie operano con il permesso di altri Paesi e non violano la legge.
Nemmeno tali supervisori esteri avranno piacere ad assegnare il loro “attestato di qualità”. Il motivo che induce gli attori del business a preferirli va spesso individuato altrove. Nello specifico, assume un peso cruciale il carico fiscale inferiore. Ciò poiché una cospicua fetta dei Governi in questione opera nei cosiddetti paradisi fiscali. Per via del minor carico tributario, i giocatori stessi avranno l’opportunità di godere di alcuni benefici, tipo bonus e promozioni migliori.
Anche se ancora oggi regna qualche preconcetto in merito, in realtà di piattaforme valide senza l’autorizzazione italiana ve ne sono. È giusto una questione di informarsi sulle varie opzioni, avvalendosi anche delle opinioni di chi vi ha già avuto a che fare.
Navigando sul web, si potrà consultare con facilità il verdetto del pubblico. Salvo rare eccezioni (quelle che confermano la regola), gli utenti esprimono pareri schietti e sinceri. Sulla base dell’esperienza personale avuta con un dato broker si danno una mano reciproca, così da evitare spiacevoli sorprese. Tra gli aspetti da consultare con attenzione spicca la sezione reclami. Proprio qui, infatti, saranno segnalati dei contenziosi, attuali o risalenti al passato.
📌 Maggiori giurisdizioni licenze casinò online
Anche se, per ovvie ragioni, vien da subito da pensare al Governo italiano, i bookmaker possono interpellare pure autorità di altri Paesi. Ognuno di essi presenta normative specifiche e sono distinguibili in quattro macro categorie:
- Europea;
- Curaçao (Antille Olandesi);
- Gibilterra;
- Kahnawake.
📌 Europa
Senza volgere lo sguardo troppo oltre i confini italiani, anche i vicini del Vecchio Continente hanno organismi locali. Di norma, le agenzie addette a pronunciarsi in materia non usano un approccio morbido. Per conseguire la bramata licenza è essenziale dimostrare, mediante prove documentali, di essere in linea con i principi fissati dal legislatore nazionale.
È, però, altrettanto innegabile che certi istituti abbiano una nomea migliore, alle quali viene, perciò, da accordare maggiore fiducia. Laddove il sito di interesse abbia il lasciapassare di un’autorità meno comune sarebbe opportuno eseguire degli ulteriori accertamenti.
Sarebbe avveduto spendere un po’ del proprio tempo per sentire qual è il responso della rete. Gli organi perlopiù contattati dalle aziende sono quelli di Malta e Regno Unito. Purtroppo, le piattaforme in possesso solo del nulla osta di MGA non accettano i player italiani. Prima di lasciarsi cogliere dall’entusiasmo, aprendo un profilo con tanto di fondi depositati sul conto, bisognerebbe tenerlo bene a mente.
📌 Curaçao
Seppur abbia un richiamo esotico, Curaçao è una realtà affermata del settore. Isola caraibica della Antille Olandesi, appartenente al Regno dei Paesi Bassi, vanta una lunga storia in materia. Oggi è uno dei Governi maggiormente contattati dagli allibratori, desiderosi di aprire la loro attività. Un riconoscimento frutto del buon lavoro effettuato negli anni, che si traduce in un’immagine di solidità proiettata all’esterno.
I principi di equità, trasparenza e serietà adottati sono valsi il rispetto dei player. Ergo, i siti non AAMS che sul loro portale richiamano la licenza eGaming di Curaçao hanno ricevuto un esame approfondito. Numerosi bookmaker si sono convinti a scegliere Curaçao per due fattori:
- il trattamento fiscale privilegiato;
- le procedure di sottoscrizione snelle ed economiche.
Difatti, l’ente locale richiede la corresponsione di appena il 2 per cento sui profitti netti. E non mette i bastoni tra le ruote, sotto forma di ostacoli difficili da superare. In poche parole, analizza un paio di voci:
- i mezzi economici;
- la legittimità della piattaforma.
Inoltre, alle agenzie che desiderano proporre varie tipologie di prodotti (dalle scommesse sportive al casinò) è sufficiente un’unica autorizzazione, per un ragguardevole risparmio di tempo e risorse.
📌 Gibilterra
Molteplici operatori si affidano a Gibilterra. In tal caso hanno l’onere di attestare:
- la solvibilità finanziaria;
- la presenza di un solido piano aziendale;
- l’intenzione di ricorrere unicamente agli istituti di credito di Gibilterra per quanto attiene alle transazioni, sia in entrata che in uscita (depositi e prelievi).
In cambio del lasciapassare, i book devono versare l’1 per cento del loro profitto annuale al fisco locale, per un minimo di 85 mila sterline.
📌 Kahnawake
Veniamo, infine, al Canada. Lo Stato del Nord America si lascia apprezzare per la legislazione non troppo ingombrante riguardo al gioco. Nel 1996 ha fondato la Kahnawake Gaming Commission, chiamata a esprimersi pure sulle scommesse sportive. L’esborso da porre in preventivo è pari a:
- 40 mila dollari per l’iscrizione;
- 15 mila dollari per il controllo della validità del software utilizzato;
- 10 mila dollari per il rinnovo della licenza.
📌 Differenza tra siti di scommesse AAMS e non AAMS
Approcciarsi ai siti di scommesse non AAMS conviene ? In tanti se lo chiedono, anche e soprattutto oggi, visto il loro boom. Un numero di utenti in costante ascesa ha già deciso di iscriversi a piattaforme sprovviste di copertura dell’attuale Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Seppur ci sia talvolta della disinformazione in merito, tali portali non violano di per sé la legislazione italiana. A dire il vero, la rispettano e tanti permettono di giocare pure dalla penisola italica. Ci sono un sacco di compagnie determinate a intraprendere e portare avanti un’attività in buona fede, senza secondi fini.
Ciononostante, sarebbe altrettanto frettoloso sostenere che siano tutte raccomandabili. Come al solito delle eccezioni negative esistono, ma di questo, appunto, si trattano: di mere eccezioni, le quali non devono influire sull’idea generale a riguardo. Chiunque sia titubante che ne valga la pena di aprire un account dovrebbe considerare i vari pro e contro associati ai siti non AAMS:
Siti non AAMS pro e contro | |
📌 Pro | ✘ Contro |
📌 Maggior numero di sport ed eventi | ✘ Obbligo di dichiarare le vincite nella dichiarazione dei redditi |
📌 Bonus e promozioni migliori | ✘ Assistenza clienti non in lingua italiana |
📌 Bonus senza deposito | ✘ Niente autoesclusione |
📌 Quote più alte | |
📌 Numerose modalità di pagamento | |
📌 Cash out | |
📌 Apertura del conto immediata |
Valutiamo la lista dei pro e dei contro.
📌 Pro
📌 Maggior numero di sport ed eventi
Per quanto le compagnie sotto concessione italiana cerchino di ampliare la gamma di volta in volta, la differenza è notevole. I demeriti personali del broker hanno poca o nessuna rilevanza. Il punto è che dall’autorità nazionale vengono sanciti precisi obblighi, da non infrangere in minima parte. Difatti, contravvenire alle disposizioni del legislatore nazionale comporta il rischio di ricevere sanzioni esemplari.
Il discorso non verte tanto sulle discipline mainstream. Il calcio gode pressoché della stessa copertura, fatta magari eccezione per qualche campionato di secondo o terzo profilo. La copertura tende a equipararsi pure nel tennis.
Già qualche differenza emerge in merito al basket. I siti di scommesse non AAMS tendono ad avventurarsi in strade meno comuni. Ad esempio, la pallacanestro femminile e il circuito universitario americano possono trovare posto in palinsesto.
Dunque, i talent scout in erba avranno di che divertirsi nel piazzare le loro puntate sui possibili futuri campioni del domani. E un po’ di quota rosa è altrettanto ammirevole, concreta espressione di una politica più inclusiva, non solo di nome ma anche di fatto.
Niente male è lo sforzo compiuto pure sugli sport amati soprattutto in terra statunitense. L’hockey su ghiaccio, il football americano e il baseball toccano sui siti non AAMS delle vette di eccellenza. Relativamente ai motori, la Formula 1 e la MotoGP sono appena la punta dell’iceberg. Delle quattro ruote capita di frequente di trovare nel carnet le corse di IndyCar, Nascar e Formula E, la competizione dedicata alle monoposto elettriche. Delle moto apporta una ventata di freschezza lo speedway (o dirt track), una singolare tipologia di track racing disputata su piste ovali in terra.
Il divario assume fattezze superiori passando al vaglio gli sport da combattimento. Negli ultimi anni la boxe ha perso parte del suo fascino, in favore di novità come le MMA, ovvero le Arti Marziali Miste. Salite alla gloria negli States, le federazioni principali quali la UFC e la Bellator propongono incontri da pelle d’oca. Nella gabbia i lottatori assurgono allo stato di autentici gladiatori. Con poche regole da osservare, richiamano i guerrieri del Colosseo, affrontando battaglie senza esclusione di colpi.
Ormai le MMA hanno attecchito pure in Italia, complice la copertura televisiva delle grandi emittenti TV e streaming. Tuttavia, permane un atteggiamento riluttante da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. I limiti svaniscono sondando i sentieri alternativi.
📌 Bonus e promozioni migliori
Chi ben comincia è a metà dell’opera. Oggi come oggi, il settore del betting sportivo è sovraffollato di broker, più o meno competitivi. Per questo assumono un peso determinante i bonus e le promozioni proposte all’utenza. E qui non c’è proprio discussione: i siti di scommesse sportive non AAMS hanno nettamente la meglio.
Favoriti dal ridotto carico tributario, hanno la capacità di applicare delle politiche commerciali alquanto convenienti. A cominciare dal welcome bonus che, per chi non lo sapesse, rappresenta l’offerta di benvenuto. Per riservare una calorosa accoglienza, l’operatore mette sul piatto delle condizioni imperdibili. Al fine di rimanere aggiornati periodicamente, si raccomanda di visitare spesso la piattaforma o di iscriversi al servizio di newsletter, qualora vi fosse.
Gli incentivi messi sul piatto dalle compagnie tendono a premiare pure chi ha già aperto un conto in passato. Nel caso dei big match sarà facile trovare degli incentivi ad hoc, di qualsiasi tipo. Tenersi aggiornati implica davvero un minimo sforzo: gli allibratori ricompenseranno l’impegno profuso.
📌 Bonus senza deposito
Saranno pure di modica entità. In ogni caso, i bonus senza deposito sono uno dei principali punti di forza dei siti non AAMS. Il ridotto carico fiscale si traduce spesso pure in somme omaggio ad hoc, accordate con la semplice registrazione.
Di norma non si va oltre la soglia dei 10 euro: una cifra non in grado di spostare gli equilibri, tuttavia utile ai neofiti. Non c’è, infatti, niente in grado di competere con l’esperienza sul campo. Piazzare le puntate sulle partite in calendario sarà un assoluto piacere.
Mal che vada, se l’esito della schedina non sarà positivo, il player non avrà nulla da rimproverarsi. Non aveva attinto i soldi dai risparmi personali e tanto serve per intrattenersi all’insegna della spensieratezza. Lo spirito ideale ad affrontare un mondo come quello delle scommesse, davvero stimolante a patto di sapersi dare un limite.
📌 Quote più alte
Lo abbiamo detto in mille lingue: il minor carico fiscale a carico degli operatori si traduce in vantaggi pure per i player. Con il minor fardello a carico, i bookie hanno i mezzi necessari per applicare non solo promo molto accattivanti, bensì anche quote migliori. Quanto più la posta in palio sarà succulenta, tanto maggiore sarà il brivido della giocata.
L’idea di mettersi a seguire un evento sportivo con la possibilità di mettersi in tasca una cifra sostanziosa allieterà, nella peggiore delle ipotesi, la giornata. Per qualche ora lo scommettitore si sarà lasciato guidare sulle ali della fantasia, tornando, in un certo senso, bambino.
📌 Numerose modalità di pagamento
Gli strumenti di pagamento hanno riportato una profonda evoluzione in un intervallo di tempo piuttosto ristretto. In un passato nemmeno lontano esistevano il bonifico bancario e le carte di credito/debito. Punto. A pensarci sembra sia passata un’eternità, malgrado non lo sia affatto.
La prima, rilevante introduzione sono stati i portafogli elettronici, noti puri come eWallet. Contemplati da entrambe le tipologie di piattaforme, AAMS e non AAMS, rendono la vita facile agli utenti. Le seconde hanno, in aggiunta, un asso nella manica: le criptovalute. L’interesse del pubblico nei confronti delle monete virtuali è lievitato soprattutto in seguito al boom del Bitcoin.
Sull’onda del successo, hanno saputo ritagliarsi un bacino di fruitori alternative del calibro di Ethereum, Litecoin, Dogecoin e Ripple. Il potenziale mostrato ha convinto, quindi, blasonati club sportivi a introdurre una crypto personalizzata. Dalla Francia, con il PSG, all’Italia, con società di spicco come Juventus e Roma, hanno trovato la via per sdoganarsi agli occhi dei fan.
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ci sente, ahimè, poco in tal senso. Al contrario, l’atteggiamento di chiusura non frena i portali di betting esteri. Anzi, spesso e volentieri ne sollecitano l’impiego, mediante iniziative ad hoc. E poi, con l’aumento del valore della valuta, anche modiche vincite possono diventare piuttosto cospicue.
📌 Cash out
Le funzionalità di ultimo grido vengono lanciate tendenzialmente prima sui siti di scommesse non AAMS. A differenza della normativa italiana, certi Governi stranieri sono inclini verso la novità e non si mettono, dunque, di traverso.
Tanto per dirne una, l’opzione cash out ha preso largo soprattutto tra i portali sprovvisti di licenza italiana. Il cash out è la facoltà di stabilire se chiudere o meno in anticipo una giocata. Supponiamo di aver dato vincente una squadra costretta a rincorrere. Ritirare la puntata in via anticipata darà occasione di limitare i danni. Certo, non recupereremo l’intero importo della scommessa, ma comunque ci avremo messo una pezza.
Un ulteriore scenario tipico è quello di aver affidato le nostre fortune a una compagine avanti nel punteggio, ma in forte difficoltà. Se le sensazioni saranno poco confortanti, magari perché la formazione in svantaggio ha preso in mano il pallino del gioco, avremo la possibilità di chiudere anzitempo la schedina. Ci metteremo così in tasca qualcosa, anche se, ovviamente, meno di quanto ci sarebbe spettato al termine dell’incontro, qualora, però, il risultato non fosse cambiato.
In soldoni, il cash out è una sorta di “assicurazione”, che aggiunge pathos a un evento seguito live in TV o sullo schermo dello smartphone. In base alle percezioni personali dell’andamento di una gara c’è margine per intervenire e ci si sentirà, perciò, anche maggiormente coinvolti.
📌 Apertura del conto immediata
I passaggi da osservare per creare un account sono ridotti allo stretto indispensabile. Determinate informazioni di carattere personale non andranno digitate nel modulo di registrazione.
Quello della privacy è un tema particolarmente dibattuto e i bookmaker non AAMS ne favoriscono la conservazione. Degli scandali giunti alla luce attraverso gli organi di stampa hanno infuso maggiore consapevolezza sull’importanza di schermare i dati sensibili. Evitare di inserirli in un enorme archivio induce a dormire sogni tranquilli.
📌 Contro
📌 Obbligo di dichiarare le vincite nella dichiarazione dei redditi
L’Europa ha dato prova di sapersi adattare ben presto al mercato del gambling e una delle ragione va attribuita al fisco. Mentre Stati quali il Giappone, dove le vincite vengono conteggiate nell’imponibile, ciò non vale nel Vecchio Continente, in cui i proventi sono esentasse. Manco a dirlo, il prelievo avviene comunque, tuttavia il soggetto colpito è il casinò.
Di conseguenza, i player scommettono ragionando già sul netto, in quanto non avranno l’onere di dichiarare alcunché nella dichiarazione dei redditi Irpef. Il 100 per cento della somma aggiudicata rimarrà nelle proprie tasche, sicché avviene la ritenuta alla fonte.
Altrettanto non può essere detto riguardo ai siti di scommesse non AAMS, la cui sede è ubicata fuori dall’Italia. Secondo le direttive nazionali, la somma ottenuta da lotterie, concorsi, giochi e scommesse va registrata sotto la voce “Redditi diversi”. L’importo da corrispondere all’Agenzia delle Entrate – Riscossione è piuttosto elevato, viste le aliquote applicate.
Rispettare il volere della legge è comunque saggio, poiché, in caso di rilevata violazione, si rischia di pagare a caro prezzo l’inottemperanza. E scampare all’occhio del fisco è alla stregua di una mission impossible.
Gli operatori privi di concessione AAMS sono monitorati di continuo, tanto che l’assenza di un titolo internazionale determina l’oscuramento della piattaforma nel giro di breve. Alla stessa maniera, l’AdE è in grado di accertare gli illeciti del popolo di giocatori.
Qualsiasi valutazione sarebbe imparziale senza tener conto di un fatto: Paesi diversi impongono condizioni tributarie diverse. Le autorità statali italiane impiegano l’aliquota del 25 per cento, una delle più elevate in assoluto.
Pur facendo a loro volta parte dell’Unione Europea, degli Stati membri hanno pretese minori. La ritenuta avverrà sempre alla fonte, quindi non occorrerà segnalare la vincita, e il peso fiscale non sarà di entità tale da dissuadere dal coltivare la passione per il betting.
📌 Assistenza clienti non in lingua italiana
Poter conversare in italiano con un consulente è di notevole aiuto. Specialmente se la padronanza delle lingue straniere non è così buona, operatori in grado di intrattenersi nella lingua locale contribuiscono a un dialogo ottimale. In caso di dubbi, curiosità o problemi sarà un grosso vantaggio, malgrado sempre più persone conoscano l’inglese.
Giacché ha un peso specifico sulla percezione complessiva del servizio, i siti di scommesse non AAMS di alta qualità sono corse ai ripari. Le compagnie in possesso di adeguate risorse hanno reclutato personale poliglotta, al fine di superare le barriere linguistiche. Uno sparuto gruppo è convogliato sul traduttore automatico; di certo, non equivale ad avere qualcuno in grado di colloquiare realmente in lingua italiana, ma fa il suo dovere.
Finora ci siamo soffermati sulla parte negativa, ma ogni cosa ha due facce. Il lato positivo della questione è costituito dalla presenza capillare dei centri di customer care in tutto il mondo. A dispetto delle realtà locali, che osservano di solito i normali orari d’ufficio, le aziende di ampie vedute hanno un servizio di assistenza non stop. Forti di un personale dislocato in varie zone del pianeta, sono reperibili 24 ore su 24, sette giorni su sette. Non c’è momento della giornata (né festività) di pausa. Per qualsiasi ragione un addetto sarà raggiungibile al telefono o al computer.
Pertanto, gli utenti appassionati di sport americani o interessati a scommettere su eventi in programma lontano dalla penisola avranno un punto di riferimento. E, come se ciò non fosse abbastanza, i membri dello staff saranno dei formidabili alleati contro le manovre truffaldine eventualmente attuate dai malintenzionati.
📌 Niente autoesclusione
Il meccanismo di autoesclusione è una condizione imprescindibile sancita dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (poi confluita nell’ADM). È uno strumento trasversale, mediante cui i giocatori possono chiedere il blocco temporaneo o permanente del loro account.
Avvalersi di tale misura può aiutare gli scommettitori a concedersi una pausa rigenerante. A volte, capita di lasciarsi sopraffare dagli stati d’animo e di smarrire la bussola. Siccome non fanno conto all’amministrazione italiana, i siti di scommesse non AAMS, non prevedono lo strumento. O, almeno, non lo stesso. Dovendo, però, rispondere a rispettabili Governi, pure le agenzie in questione seguono il principio del cosiddetto Gioco Responsabile. La funzione è quanto di più immediato ci sia.
Premesso che ogni allibratore ha specifiche politiche interne, l’iter da osservare risulta pressoché identico. Attraverso una mail inviata al centro di competenza o un messaggio in live chat, chi lo desidera ha occasione di porre in stand-by il suo profilo. Nel corpo del testo va specificato per quanto tempo si vuole mantenere il blocco, al termine del quale l’account tornerà attivo. Il processo di sblocco avviene in automatico oppure implica l’invio di esplicita domanda tramite i canali ufficiali. Nulla toglie che sia ammesso anche un provvedimento definitivo.
📌 Conclusioni
I siti di scommesse non AAMS possono rappresentare la soluzione definitiva per tutti coloro che vanno alla ricerca di esperienze nuove ed elettrizzanti. Il carnet di manifestazioni ed eventi richiama subito l’attenzione degli utenti incuriositi da varie discipline. La scena non è, infatti, monopolizzata da calcio, basket e tennis.
Il fiore all’occhiello sono le discipline d’oltreoceano e gli sport da combattimento, anzitutto le Arti Marziali Miste o MMA. I bonus e le promozioni sono altresì convenienti, adatte a incentivare esperti e principianti. Gli incentivi elargiti a semplice registrazione avvenuta (senza aver versato ancora fondi sul conto) sono un importante valore aggiunto. Occhio poi alle quote, di norma più appetibili. Sulle condizioni favorevoli incidono in positivo i regimi fiscali meno stringenti.
A proposito degli strumenti di pagamento, sono contemplati i metodi classici (bonifico bancario, carte di credito e debito) e gli e-Wallet, affiancati dalle criptovalute, tratto distintivo.
📌 FAQ
Fondata nel 1927 dal Governo italiano, l’AAMS (Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato) ha rappresentato un ente del ministero dell’Economia e delle Finanze. Era adibito a monitorare il gioco pubblico, oltre a verifica il rispetto delle procedure dei tabacchi lavorati. Voce in capitolo ne aveva sia riguardo alle scommesse sia ai casinò, nonché sulla gestione del profilo fiscale. In aggiunta, aveva il compito di salvaguardare gli interessi dei giocatori italiani. Per una maggiore efficienza degli apparati pubblici, a partire dal 1988 (con le lotterie nazionali) vi cominciarono a confluire ulteriori attività. Infine, con il Decreto Legge numero 87 del 2012, le relative competenze sono passate all’Agenzia delle Dogane, rinominata in Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Al di là del permesso accordato dall’ADM, i bookmaker hanno diversi organi da poter contattare. Rimanendo nei confini europei, le compagnie si avvalgono soprattutto delle autorizzazioni rilasciate da Regno Unito e Malta. Detenere esclusivamente la licenza di quest’ultima non rende possibile operare in Italia. Sono altresì parecchio richiesti i titoli accordati dagli Stati di Gibilterra e di Curaçao, piccola isola caraibica delle Antille Olandesi dalla longeva storia nel business. Per concludere, un Paese spesso interpellato è il Canada, che nel 1996 ha istituito un ente dedicato, la Kahnawake Gaming Commission.
I book non AAMS possono fare al caso tuo perché vantano un palinsesto di manifestazioni ed eventi quasi sconfinato. Il bouquet non annovera soltanto gli sport più seguiti e apprezzati nei confini italiani, quali il calcio, il tennis e il basket. Una delle peculiarità è l’ampio spazio riservato alle discipline “minori”. A livello di motori, include le competizioni regina delle due (MotoGP) e delle quattro ruote (Formula 1) nonché appuntamenti imperdibili in certe parti del mondo. Dalle IndyCar allo speedway, passando per le Nascar vige l’abbondanza. Se poi ti piacciono gli sport da combattimento, ti aspettano la UFC e le altre federazioni di MMA.
Tutte le nuove funzionalità arrivano prima qui ed eventualmente in un secondo istante sbarcheranno nei siti AAMS. Un ottimo esempio in tal proposito è dato dal cash out, che permette di chiudere in anticipo le scommesse. Sugli eventi in corso di svolgimento hai l’opzione di terminare la giocata tenendo conto dei risultati provvisori. Ad esempio, se hai puntato su una squadra in svantaggio ciò ti consentirà di contenere le perdite. Lo stesso vale se la compagine è in vantaggio: qui avrai una vincita da ritirare, sebbene inferiore rispetto alla iniziale posta in palio.
Non solo le quote sono competitive, ma risultano persino superiori in media. Alla pari dei bonus e delle promozioni, gli allibratori hanno la capacità di applicare condizioni più favorevoli. Ciò poiché devono di solito fronteggiare un carico fiscale inferiore in confronto alle agenzie con titolo ADM.
📌 Fonti
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Erik King
Autore - CasinoNonAAMS.com
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